Meta è stata sanzionata per 200 milioni di euro a causa del sistema “pay or consent” introdotto nel 2023 su Facebook e Instagram. Il modello obbligava gli utenti europei a scegliere tra due opzioni: consentire la raccolta dei propri dati personali per ricevere pubblicità mirata, oppure pagare un abbonamento mensile per continuare a usare le piattaforme senza pubblicità. Per la Commissione Europea, questa non è una vera scelta libera, ma una pressione indebita che non rispetta i principi previsti dal regolamento del Digital markets act introdotto nel 2024.

Instagram, Facebook, Twitter ma non solo: i social network che usiamo ogni giorno sono costruiti attorno a un unico principio, massimizzare la raccolta di dati per vendere pubblicità ultra-targetizzata.

Insomma, i social sono gratuiti, ma lo sono davvero? Con la sua scelta, Meta nel 2023 ha stabilito un prezzo di mercato ai nostri dati personali.

Secondo un report dell’Irish Council for Civil Liberties (ICCL) del 2022, la sola rete pubblicitaria di Google condivide dati di tracciamento fino a 747 aziende per ogni utente.
Meta (Facebook, Instagram, WhatsApp) ha costruito il suo impero su una logica simile: ogni clic, scroll, reazione o pausa è un dato monetizzabile.

Questo modello non è compatibile con il concetto di privacy come diritto fondamentale, né con un uso etico della tecnologia.

8Bit Security atterra su Mastodon, e qui ti spieghiamo il perché!

Mastodon: una struttura diversa, una filosofia opposta

Mastodon nasce per rispondere a tutto questo. È un social network libero da pubblicità, libero da profilazione, e libero dal controllo centralizzato.
È parte del Fediverso, una rete di piattaforme interoperabili basate sul protocollo ActivityPub.

Ecco perché rappresenta oggi la scelta più etica per chi tiene alla propria sovranità digitale.

Non solo, da gennaio 2025, è anche diventato la scelta ufficiale dell’Unione Europea: entro fine 2025, infatti, Mastodon diventerà un’organizzazione no-profit con sede in Europa, e garantirà la trasparenza e la partecipazione degli utenti nelle decisioni che riguardano il social.

1. Nessuna pubblicità, quindi nessuna profilazione

Mastodon non monetizza i dati degli utenti. Non ci sono algoritmi predittivi costruiti per trattenerti, e non esistono sistemi di tracciamento cross-site come pixel o fingerprinting.

Secondo PrivacyGuides, Mastodon è tra le alternative raccomandate ai social commerciali proprio perché non è costruito attorno alla sorveglianza.

2. Decentralizzazione: niente Big Tech, niente lock-in

Ogni istanza di Mastodon è gestita da amministratori indipendenti: associazioni, collettivi, individui o enti pubblici. Non esiste una “big corp” in grado di cambiare le regole a livello globale.

Questo sistema elimina l’effetto “walled garden” che ti lega a una singola piattaforma. Puoi migrarti, esportare i tuoi dati, e continuare a interagire con gli altri.

3. Codice open-source e verificabile

Mastodon è rilasciato con licenza AGPLv3, che obbliga chiunque modifichi e redistribuisca il software a rendere disponibili anche le proprie modifiche.
Questo evita pratiche oscure e garantisce un ecosistema trasparente e controllabile. Chiunque può fare audit del codice sorgente disponibile su GitHub.

4. Nessun Algoritmo Tiranno

Ogni istanza può stabilire le proprie regole di condotta, strumenti di moderazione e linee guida.
Questo modello ha dei costi (la qualità della moderazione può variare), ma permette anche una gestione più democratica, coerente con i valori della comunità di riferimento.

La piattaforma non promuove contenuti tossici per generare engagement. E questo fa una grande differenza. Esistono tante istanze gestite da organizzazioni serie e no-profit il cui scopo è rendere sicura la piattaforma, proteggendo i suoi utenti da discriminazione e da fake news, temi non prioritari per altre piattaforme (vero, Meta?).

5. Rispetto per la privacy degli utenti

Mastodon consente post pubblici, per follower o privati. Gli utenti possono configurare facilmente la visibilità dei propri contenuti.
Anche se il contenuto è federato (può viaggiare tra istanze), non c’è tracciamento centralizzato, né profilazione automatizzata.

Chiariamoci, Mastodon non è pensato per l’anonimato forte come Tor o Signal, ma è molto più rispettoso della privacy rispetto ai social “tradizionali”. La guida “How Mastodon protects your privacy” chiarisce bene i meccanismi interni.

Ci sono anche dei limiti

Mastodon non è immune da problemi:

  • Alcune istanze potrebbero chiudere improvvisamente (rischio inesistente se si scelgono istanze molto popolate).
  • La qualità della moderazione dipende dagli amministratori locali.
  • Non tutti hanno competenze per autogestire un’istanza o valutare policy complesse.

Tuttavia, il modello è progettato per l’autonomia, non per la dipendenza.

Conclusione

Mastodon non è un’alternativa comoda, ma è una scelta consapevole.
Non ti trattiene con algoritmi, non monetizza le tue emozioni, non ti spia.
Se vuoi riappropriarti del tuo spazio digitale, è una delle poche piattaforme coerenti con i principi della privacy, della trasparenza e della libertà.

In un mondo dove “gratis” significa essere il prodotto, Mastodon rappresenta una rara eccezione: una piattaforma dove sei solo un utente libero.

Fonti consigliate

  • PrivacyGuides – Social Networks [link]
  • JoinMastodon.org – About [link]
  • GitHub – Mastodon source code [link]
  • EFF – Alternative social media platforms [link]
  • ICCL Report – Real-Time Bidding Data Sharing [link]
  • Mastodon Blog – How Mastodon Protects Your Privacy [link]

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